Migrazione SEO: Checklist passo-passo per una transizione senza problemi

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La migrazione SEO è un insieme di attività tecniche che vengono svolte durante la pubblicazione di un sito web, al fine di garantire il mantenimento delle prestazioni in termini di traffico organico.

Quando decidi di apportare modifiche significative al tuo sito, hai l'opportunità di migliorare la sua visibilità, ma devi anche fare attenzione a non cadere in trappole che potrebbero compromettere il lavoro SEO svolto in passato.

Le pagine del tuo sito web, infatti, acquisiscono valore nel tempo attraverso l'indicizzazione sui motori di ricerca.

Questo valore, assegnato dagli algoritmi dei motori di ricerca stessi, ti consente di guadagnare visibilità e di posizionarti in modo naturale tra i risultati delle ricerche degli utenti.

Quando apporti modifiche sostanziali al sito, devi assicurarti che il valore SEO delle tue pagine venga preservato, affinché l'indicizzazione e il posizionamento non ne siano compromessi.

Nei prossimi paragrafi, ti forniremo un elenco completo degli errori da evitare durante una migrazione SEO, che potrai utilizzare per effettuare una verifica del tuo sito prima di procedere con la migrazione, al fine di assicurarti il successo dell'operazione.

Migrazione SEO sito web: quando farla e a chi serve

Ora che hai compreso cos'è la migrazione SEO, probabilmente ti starai chiedendo quando è utile per il tuo business e a chi conviene effettuarla.

Ti forniremo subito una risposta chiara a queste domande, con un elenco dettagliato delle situazioni in cui diventa necessaria una migrazione SEO del sito web:


1. Restyling grafico del sito web


Se hai deciso di apportare modifiche alla grafica del tuo sito e di aggiornare il layout, è importante effettuare una migrazione SEO per preservare la visibilità acquisita e migliorarla ulteriormente con il nuovo design.


2. Cambio del dominio


Se hai intenzione di passare da un dominio all'altro, ad esempio da "ilmiosito.it" a "ilminuovosito.it", oppure da un dominio .it ad un .com,

è fondamentale eseguire una migrazione SEO per trasferire l'autorità e la visibilità dal vecchio dominio al nuovo.


3. Cambio del CMS


Se hai deciso di utilizzare una piattaforma diversa per la gestione del tuo sito, come ad esempio il passaggio da Shopify a WordPress.

In questo caso è necessario effettuare una migrazione SEO per garantire che le ottimizzazioni siano trasferite correttamente sulla nuova piattaforma.


4. Cambio del protocollo


Se desideri passare da HTTP a HTTPS dopo aver acquistato un certificato SSL per il tuo sito.


5. Accorpamento di due domini


Se sei proprietario di due siti web distinti e decidi di unirli in uno solo, è necessaria una migrazione SEO per garantire che l'autorità e il posizionamento dei due siti vengano consolidati nel nuovo dominio.


6. Accorpamento versione desktop e mobile


Se il tuo sito web ha una versione diversa per dispositivi mobili e desideri unificarle utilizzando un unico indirizzo, al fine di ottenere un sito responsive, è importante effettuare una migrazione SEO per mantenere e migliorare la visibilità del sito in entrambe le versioni.


7. Modifica dell'architettura del sito


Se decidi di modificare le URL delle tue pagine o le categorie presenti, ad esempio nel caso di un nuovo catalogo prodotti per un sito di e-commerce, è fondamentale eseguire una migrazione SEO per assicurarti che l'autorità e la visibilità delle pagine vengano mantenute e trasferite correttamente nella nuova struttura.

Quali dati è essenziale migrare?

Durante una migrazione SEO, prestare attenzione ai dettagli è fondamentale.

Di seguito troverai una breve lista che identifica questi elementi imprescindibili da migrare:


1. Tag Title: i tag title sono fondamentali per evitare crolli di posizionamento nelle pagine dei motori di ricerca.

Assicurati di migrare correttamente i tag title di ogni pagina, mantenendo le ottimizzazioni per le parole chiave e mantenendo la pertinenza con i contenuti.


2. Meta Description: anche se le meta description non hanno un impatto diretto sul posizionamento, influiscono molto sul CTR.

Accertati di migrare le meta description di ogni pagina, mantenendo la loro pertinenza e invogliando gli utenti a fare clic sui tuoi risultati nelle SERP.


3. Tag Alt delle immagini: i tag Alt delle immagini sono altrettanto importanti per il posizionamento di un sito web.

Durante la migrazione, fai in modo di migrare correttamente i tag Alt di tutte le immagini, fornendo descrizioni accurate e pertinenti.


4. Sitemap.xml, robots.txt e dati strutturati: la sitemap.xml e il file robots.txt sono fondamentali per la corretta indicizzazione del tuo sito da parte dei motori di ricerca.

Allo stesso modo, se hai implementato dati strutturati, come schema.org, durante la migrazione, assicurati che vengano migrati senza modifiche.


5. Contenuti ottimizzati con le parole chiave: i contenuti delle pagine devono essere migrati mantenendo le ottimizzazioni per le parole chiave per cui le pagine sono posizionate.

Conserva la struttura e l'ottimizzazione dei contenuti, per evitare perdite di posizionamento.


6. File .htaccess: questo file fornisce importanti direttive al server.

Accertati di migrarlo correttamente, verificando che le impostazioni e i reindirizzamenti siano mantenuti per garantire un corretto funzionamento del sito.


7. Script di monitoraggio: durante la transizione, è importante mantenere gli script di monitoraggio utilizzati per rilevare eventuali problematiche legate alla migrazione stessa.

Conserva e configura correttamente gli strumenti di analisi e monitoraggio per garantire che tutto funzioni correttamente dopo la migrazione.

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Migrazione SEO: gli errori da evitare

Durante una migrazione SEO, è importante conoscere gli errori più comuni da evitare, che potrebbero compromettere l'efficacia delle performance del tuo sito dopo la migrazione.


Ecco un elenco dei principali problemi in cui potresti incappare:


1. Robots.txt configurato male: evita di bloccare risorse che devono essere accessibili ai crawler dei motori di ricerca, come Google Bot.

Utilizza correttamente la direttiva "disallow" per limitare la scansione di determinate pagine o parti del sito. 

Assicurati che il browser sia in grado di ricostruire e riportare correttamente le pagine del sito e che gli spider, come Googlebot, possano scansionare ed indicizzare gli elementi presenti.


2. Perdita di URL e metadati: durante la migrazione, potresti perdere URL e relativi tag title e meta description, ad esempio se stai trasferendo un database di contenuti.

Utilizza strumenti come ScreamingFrog per controllare e mappare gli URL e i relativi metadati.

Se noti che mancano metadati in alcuni casi, puoi recuperarli dal backup del tuo sito (assicurati di averlo effettuato prima di avviare la migrazione) o aggiungerli manualmente a ciascun contenuto.

3. Mancata revisione dei link interni: i link interni sono molto importanti per mantenere gli utenti sul tuo sito e aiutare i motori di ricerca a trovare i tuoi contenuti.

Se hai modificato gli URL del tuo sito, assicurati che i link interni puntino correttamente alle nuove pagine anziché al vecchio sito.


4. Velocità di caricamento lenta: una buona user-experience è fondamentale. Dopo la migrazione o le modifiche ai server, verifica che la velocità di caricamento delle pagine sia adeguata.

Puoi utilizzare strumenti come PageSpeed Insights di Google per ottenere suggerimenti su come migliorare la velocità di caricamento.


5. Redirect che prendono una strada sbagliata: se devi effettuare redirect da un URL a un altro, è importante che ci sia una corrispondenza a livello di contenuti.

Evita di reindirizzare tutte le vecchie pagine verso la homepage, piuttosto seleziona una pagina di reindirizzamento pertinente che tratta un argomento simile.

Pianifica attentamente i tuoi redirect 301 prima della migrazione per evitare inconvenienti. 


6. Link esterni che sparisciono nel nulla: se hai modificato gli URL delle tue pagine web, devi gestire correttamente i link esterni che puntavano al tuo sito.

Se hai implementato correttamente i redirect 301, le persone atterreranno sulle nuove pagine web. 

Tuttavia, se alcuni link esterni puntano a pagine senza reindirizzamento, ti consigliamo di contattare i siti che forniscono quei link e chiedere loro di aggiornarli o considerare di reindirizzare il contenuto verso una nuova o esistente pagina.


7. Problematiche col nuovo CMS o hosting: il cambio di CMS o hosting può comportare problemi come blocchi dei bot da parte dei firewall o una peggiore user-experience a causa della lentezza di caricamento delle pagine.

Prima di migrare il sito, esegui test e verifica che le prestazioni, con le nuove impostazioni, non peggiorino.


8. Perdita delle immagini: controlla che gli URL delle immagini siano ancora funzionanti dopo la migrazione.

Non trascurare le risorse multimediali, altrimenti potresti perdere opportunità di conversione dalle ricerche su Google Immagini.

9. Modifiche ai contenuti: se possibile, rimanda le modifiche dei contenuti a dopo la migrazione.

Se è necessario apportare modifiche durante la migrazione, esegui il backup del sito in modo da poter recuperare i contenuti precedenti.


10. Aggiornamenti di Google: potrebbe capitare che la migrazione del tuo sito coincida con un aggiornamento dell'algoritmo di Google. In tal caso, le fluttuazioni del tuo traffico organico potrebbero essere dovute all'aggiornamento anziché alla migrazione stessa.

Controlla le comunicazioni ufficiali del team di Google per verificare se ci sono stati aggiornamenti.

SEO checklist per una corretta migrazione

Ecco una guida passo passo su cosa fare durante una migrazione SEO:


1. Assicurati di avere un backup aggiornato del vecchio sito: prima di iniziare la migrazione, è fondamentale avere a disposizione una copia di backup del vecchio sito in modo da poter recuperare i contenuti originali, se necessario.


2. Non andare di fretta: sebbene possa essere allettante lanciare il nuovo sito il più presto possibile, è consigliabile dedicare tempo sufficiente ai controlli e alle verifiche per evitare errori costosi.

Non temere eventuali ritardi nel lancio, poiché è preferibile partire dopo un'attenta pianificazione anziché commettere errori irreparabili.


3. Considera gli aggiornamenti di Google: se Google annuncia un aggiornamento del suo algoritmo, evita di eseguire la migrazione in concomitanza con tale evento.


4. Esegui una scansione completa del vecchio sito e del sito in sviluppo: prima di migrare, è importante avere una panoramica completa delle pagine del vecchio sito e delle modifiche apportate al nuovo sito.

Salva la struttura URL, i dati e le performance (come il traffico organico e le principali parole chiave di posizionamento) per confrontarli con le performance post-migrazione.


5. Gestisci i redirect: se devi modificare gli URL del tuo sito, gestisci con cura i redirect.

Crea un file di mappatura che colleghi le vecchie URL alle nuove URL per garantire un corretto reindirizzamento delle pagine.


6. Controlla i backlink: accertati di avere una lista completa del tuo profilo backlink prima della migrazione per monitorare eventuali cambiamenti a seguito del cambio degli URL.


7. Correggi le criticità prima della migrazione: risolvi eventuali problemi come backlink rotti o errori interni (come errori 404 - Pagina non trovata) prima di eseguire la migrazione.


8. Ottimizza il nuovo sito per i motori di ricerca: è fondamentale che il nuovo sito abbia tag title, meta description e heading tag ottimizzati per i motori di ricerca.

Cerca di mantenere questi contenuti in linea con la versione originale.


9. Verifica la sitemap.xml del nuovo sito: controlla che la sitemap.xml del nuovo sito sia correttamente strutturata e inviala a Google Search Console.

Presta attenzione a non includere pagine duplicate nella sitemap, ma inserisci solo gli URL canonici.


10. Modifica il file robots.txt: inserisci la nuova sitemap nel file robots.txt e verifica che non ci siano risorse o sezioni del sito bloccate.


11. Monitora le pagine indicizzate: utilizzando Google Search Console, tieni traccia della quantità di pagine indicizzate prima e dopo la migrazione per assicurarti che i redirect siano letti correttamente dal motore di ricerca.


12. Testa i redirect: dopo la migrazione, effettua test sui redirect per verificare che funzionino correttamente e che le pagine siano reindirizzate nella maniera prevista.


13. Verifica la velocità di caricamento delle pagine: accertati che tutte le pagine del nuovo sito abbiano una buona velocità di caricamento.

Un tempo di caricamento veloce è un fattore importante per migliorare l'esperienza degli utenti e il posizionamento nei motori di ricerca.

Il tuo sito web ha subito un calo di traffico dopo la migrazione?

È normale sperimentare un calo di traffico organico dopo una migrazione del sito web.

Durante la fase di assestamento, gli spider dei motori di ricerca hanno bisogno di tempo per elaborare le nuove pagine e i contenuti del sito.

Durante questo periodo, è possibile che il punteggio di qualità di alcune pagine subisca delle variazioni.

Sebbene il calo di traffico iniziale possa essere frustrante, è importante mantenere la calma e monitorare attentamente le performance del sito.

Se hai seguito correttamente le linee guida di migrazione e hai adottato una strategia solida, il tuo sito si riprenderà nel tempo e raggiungerà o supererà i livelli di traffico precedenti.

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Elena Pavia Digital Coach

"Amo lavorare con i membri della nostra community per aiutarli a migliorare la visibilità online del proprio sito web con consigli pratici. Ho investito anni ad imparare gli aspetti tecnici dei principali CMS, e a scrivere contenuti web per aiutare i nostri membri a realizzare una campagna di comunicazione di successo!"

Elena Pavia