Il keyword stuffing consiste nell’inserire in maniera eccessiva e innaturale la parola chiave in un testo, nel tentativo di migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.
Si tratta di una pratica da evitare assolutamente, perché ormai i crawler di Google sono in grado di riconoscerla, interpretandola come un tentativo di "manipolazione" per migliorare artificialmente la posizione di un contenuto.
Quindi attenzione: il keyword stuffing è una tecnica di Black Hat SEO che può portare alla penalizzazione del sito web!
Approfondiamo:
Cosa rischia in concreto un sito che fa keyword stuffing? Ecco i principali rischi:
Google ha algoritmi avanzati in grado di rilevare tentativi di manipolazione dei risultati di ricerca, come appunto il keyword stuffing.
Quando identifica un sito che ricorre massicciamente a queste tecniche, può decidere di penalizzarlo nei risultati di ricerca. Questo significa che il sito perderà posizioni sulle keyword target, scivolando più in basso nelle SERP o addirittura uscendo completamente dalle prime pagine.
Nei casi più gravi, Google può optare per la de-indicizzazione del sito, rimuovendolo completamente dal proprio indice di ricerca come sanzione per le violazioni alle linee guida.
Il sito penalizzato scomparirà dai risultati di ricerca, perdendo visibilità e traffico organico finché la penalizzazione non verrà rimossa.
Le pagine intasate di keyword contengono frasi che risultano sconnesse, ridondanti, poco fluide. Diventa difficile concentrarsi sul significato con tante parole chiave ripetute che distraggono e appesantiscono il testo.
Di conseguenza, l'utente fatica a trovare le informazioni che cerca e ad acquisire il valore che si aspetterebbe da quel contenuto. Questa pessima user experience porta ad un aumento della frequenza di rimbalzo.
Quando un sito web abusa delle parole chiave all'interno dei suoi contenuti in modo innaturale e forzato, questo viene percepito come un comportamento di spam da parte degli utenti e degli altri siti web.
Di conseguenza, il sito in questione perde credibilità e autorevolezza agli occhi della community online. Gli altri siti web saranno meno propensi a linkarlo come fonte affidabile di informazioni, preferendo invece fonti percepite come più serie e professionali.
Insomma, il keyword stuffing può compromettere pesantemente la presenza organica del tuo sito su Google. Meglio evitarlo!
Ma come capire se una pagina ha problemi di keyword stuffing? Ecco alcuni campanelli d'allarme:
Se diversi di questi elementi sono presenti nella stessa pagina, è molto probabile che si tratti di keyword stuffing.
Per ottimizzare correttamente i contenuti ed evitare lo stuffing di parole chiave, ecco alcuni consigli pratici da seguire:
Seguendo questi consigli, otterrai contenuti ottimizzati in modo naturale, senza forzare l'inserimento eccessivo di parole chiave. Google premierà la tua cura per l'utente e la qualità dei testi.
Hai paura di eccedere con le keyword e finire vittima dello stuffing? Tranquillo, abbiamo pensato anche a questo!
Lo strumento "Mappa del Sito" di Seozen analizza in tempo reale ogni singola pagina del tuo sito web e verifica se la densità di keyword è eccessiva.
In che modo? È semplicissimo. Bastano pochi click per inserire l'URL della pagina che vuoi analizzare ed avviare la scansione.
A questo punto, il sistema scannerizza la pagina, calcola la frequenza delle parole chiave e ti avvisa nel caso in cui rilevi dello stuffing sulla tua pagina o blog.
Grazie a questi alert potrai intervenire prontamente, modificare quei contenuti ed evitare di incorrere in pericolose penalizzazioni da parte di Google.
In sintesi, ricorda che il keyword stuffing è una tecnica superata e rischiosa, che può portare Google a penalizzare pesantemente il tuo sito.
Meglio puntare su contenuti di qualità, scritti con naturalezza e attenzione all'ottimizzazione "pulita".
Solo così potrai migliorare il posizionamento in modo sostenibile.
Buon lavoro e buona ottimizzazione!
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Elena Pavia