Quando analizziamo il nostro sito alla ricerca di errori tendiamo sempre a prestare particolare attenzione al corretto utilizzo di meta tag, attributi ALT, link non funzionanti. In realtà esistono alcuni fattori che influenzano altamente le prestazioni del nostro sito, tra questi oggi approfondiremo il concetto di "catene di redirect". Quindi se non sai cosa sono e perché è importante correggerle ti consiglio di continuare a leggere 🙂
Ecco cosa vedremo in questo articolo:
Quando si cambia l'URL o si passa a un nuovo template, è importante reindirizzare le pagine che non esisteranno più verso la nuova destinazione.
Ad esempio, quando si gestiscono cambiamenti di template, un errore molto comune è quello di reindirizzare troppe pagine che non hanno alcuna corrispondenza nella nuova versione del sito verso la home page.
Questo potrebbe portare ad errori Soft 404 (visualizzabili poi in Google Search Console). In questi casi, è meglio far sì che queste pagine rispondano con un codice di stato 404 o 410.
Il problema delle catene di redirect si presenta quando, per determinati siti, vengono effettuati molti cambiamenti di template, modifiche alla struttura degli URL o migrazioni degli URL in https. Sebbene queste operazioni siano state fatte bene dal punto di vista della correlazione tematica e della tipologia di redirect (301 per le modifiche permanenti), potrebbero causare vere e proprie catene che non sono particolarmente gradite ai motori di ricerca.
I motivi che portano alla necessità di cambiare la struttura degli url possono essere svariati.
Potrebbe essere il bisogno di passare da http a https, o semplicemente per correggere eventuali numeri o errori presenti nella struttura di un URL esistente.
Mentre il reindirizzamento semplice consiste nel far puntare una risorsa non più esistente ad una nuova pagina di destinazione, le catene di redirect fanno esattamente la stessa cosa, ma in più passaggi. La risorsa A punta a B che a sua volta punta a C (e così via fino alla pagina di destinazione finale).
Quando ciò si verifica, siamo davanti ad una catena di reindirizzamento.
Ogni volta che viene fatta una richiesta di redirect, il server deve lavorare un po' di più, prolungando così il tempo tra la richiesta iniziale della pagina e il momento in cui viene finalmente restituita (al bot o all'utente).
Questo processo incide negativamente sulle prestazioni SEO di un sito, poichè l’aumento dei tempi di risposta del server dovuto alle catene di redirect provocano un calo del link juice trasmesso dalla risorsa originale a quella definitiva che restituirà uno status code 200.
L’URL originario dovrebbe sempre puntare direttamente a quello finale per permettergli di trasferire la link juice alla risorsa di destinazione e per evitare che il server si sovraccarichi penalizzando le prestazioni del sito.
Ecco un esempio di struttura URL corretta:
Lo strumento Site Audit di Seozen permette di analizzare nel dettaglio tutti i redirect presenti su un sito, inclusi eventuali catene di reindirizzamento.
L’avviso viene visualizzato con un alert rosso (perché considerato di priorità alta) ed include tutte le informazioni quali:
Questo report sarà molto utile per comprendere se ci sono url che fanno redirect ad altri url non correlati, o alla homepage (situazioni che potrebbero portare a errori Soft 404 e pagine che reindirizzano ad altre pagine 404, nonostante abbiano la loro pagina corrispondente).
Ci permetterà inoltre di verificare eventuali loop di redirect, che si presentano quando uno o più URL reindirizza ad un altro URL della stessa catena. Questo genera un loop infinito di reindirizzamenti che non fa altro che confondere motori di ricerca e visitatori del sito.
A questo punto non resta che risolvere gli errori sostituendo la catena di reindirizzamento con un singolo reindirizzamento 301.
Invece che URL A > URL B > URL C > URL D, il reindirizzamento diventa URL A > URL D.
Bene, immagino che a questo punto sia ben chiara l’importanza di correggere prontamente le catene di redirect 😉
Spero che questo articolo sia stato di aiuto e…
alla prossima!!!!
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Elena Pavia